
Cibodimezzo : come ti condisco il cibo col digitale.
Forse il “food” (intendendo il mondo del cibo NDR) -dentro le mura di ristoranti e laboratori- è uno dei settori più arretrati per quel che riguarda l’uso del digitale, benché sia una delle fonti primarie di produzione di contenuto sui social e un grosso driver di traffico nelle ricerche. E’ quindi tutta un’invasione di foto di piatti, di cuochi, di eventi dedicati al cibo. Ognuno è ovviamente libero di scattare, vista anche la propaggine corporale che è lo smartphone, e si sente quasi in dovere di raccontare cosa ha nel piatto.
Anche per contrastare un po’ questa deriva superficiale riguardo al mangiare, ho contribuito a dar vita al progetto che si chiama CibodiMezzo, che appunto ha l’intento di riportare al centro il cibo nella sua essenza, nella sua complessità aldilà di ogni spettacolarizzazione. Certo facciamo anche le foto, parte di una strategia di contenuto che è variegata. Nella strutturazione del progetto io metto sul tavolo (e sulla tavola) le mie competenze di gestione creativa e progettuale e soprattutto la mia esperienza ventennale dell’ambito digitale a partire dal web. Aggiungo un taglio marketing e una visione “customer oriented”, che sta portando alla luce tutta una serie di dati interessanti e di modalità innovative per il settore, per rapportarsi alla clientela. Tripadvisor, con the fork, aveva già sfondato il muro di gomma che protegge i ristoratori, insinuandosi con alcuni utilizzi dei dati ed una sorta di CRM, cambiando la modalità di rapportarsi alla clientela, che però solo qualche mente più illuminata (in merito alla gestione informatizzata della clientela) e meno dedicata ai fuochi ha cominciato ad accarezzare. Nella sostanza oggi se va bene sono dei grandi fogli Excel dove si comincia ad annotare un po’ di più. Ricorda un poco l’agenda del commerciale di una volta, che sapeva a quale squadra di calcio tenevi e quale era il tuo vino preferito. Anche al fine di capire qual è il fenomeno della ristorazione di alta gamma, quali sono le dinamiche, come si può aprire un dialogo coi consumatori, metteremo in campo una serie di strumenti di misurazione, di coinvolgimento, di stimolo soprattutto sui canali digitali, che ovviamente consentono la miglior radiografia possibile e quindi un’evoluzione anche strategica e ragionata.
Il progetto in sostanza coinvolge la fascia alta di ristoranti tra l’Iseo e il Garda e un numero crescente di produttori chiamati a fornire materia prima di eccellenza agli chef, i quali diventeranno ambasciatori di questi prodotti offrendoli sulle loro tavole ai clienti dei ristoranti, con si spera, un indotto crescente per la filiera. Le prenotazioni avvengono solo on-line, per dei menu speciali in periodi dedicati. A seguito dell’esperienza sul ristorante il cliente è chiamato a rendere un piccolo feedback. Interessanti sono i risultati anche qualitativi sull’esperienza. Ad esempio, l’80% dei clienti che ha provato un menù cibodimezzo in un ristorante non era cliente di quel ristorante. Il 100% consiglierebbe l’esperienza ad un amico e per più della metà l’esperienza è stata oltre le aspettative. Inoltre l’attività incentrata sui canali social, consente di stimolare una nuova fascia di clientela, decisamente più giovane del target usuale, che si spera (ma i dati ci danno conferma) comincerà ad approcciare anche questi “oracoli del gusto”, con una nuova predisposizione.
Quindi digitale e soffritto possono e dovranno sempre di più andare d’accordo.
Ci rivediamo con l’iniziativa menù ad Ottobre e nei prossimi mesi con numerose altre opportunità.
(a cura di Paolo Maioli)
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